Analisi Favoriti Giro di Romandia 2023: in scena il duello fra i fratelli Yates – Bardet e Caruso fra i più attesi insieme a Bernal
Il Giro di Romandia 2023 si conferma appuntamento adatto a varie tipologie di corridori. La corsa a tappe svizzera in programma dal 25 aprile al 30 aprile, infatti, offre arrivi in salita, chilometri a cronometro e anche qualche occasione per i velocisti più resistenti. Dopo esserci lasciati definitivamente alle spalle le Classiche primaverili lo scorso weekend, è ora tempo di puntare al Giro d’Italia e la corsa WorldTour elvetica sarà l’ultima corsa a tappe della massima categoria prima dell’inizio della Corsa Rosa. L’occasione è dunque ghiotta soprattutto per chi vorrà fare bene sulle strade italiane, ma le motivazioni per provare a essere protagonisti sono comunque varie e disparate.
Albo d’oro recente Giro di Romandia
2022 VLASOV Alexander
2021 THOMAS Geraint
2020 Non disputata per pandemia Covid-19
2019 ROGLIČ Primož
2018 ROGLIČ Primož
2017 PORTE Richie
2016 QUINTANA Nairo
2015 ZAKARIN Ilnur
2014 FROOME Chris
2013 FROOME Chris
2012 WIGGINS Bradley
Favoriti Giro di Romandia 2023
Il detentore del titolo Alexander Vlasov non sarà al via per difendere il successo dello scorso anno, ma la Bora-hansgrohe proverà comunque a confermarsi nell’albo d’oro con la presenza di Sergio Higuita, che sta scalando sempre più le gerarchie interne del team. Vista l’assenza di Emmanuel Buchmann, questa corsa potrebbe rappresentare una grande occasione per il giovane talento belga Cian Uijtdebroeks, che potrà mettersi in luce sulle tante salite previste dal percorso. Profili più simili tra loro sono quelli di Damiano Caruso e Gino Mäder (Bahrain Victorious), quest’ultimo secondo un anno fa e voglioso di fare ancora bene sulle strade di casa, testando comunque con il siciliano la convivenza in vista del Giro, dove si aggiungerà anche la carta Jack Haig.
Tra i corridori saliti sul podio in passato, poi, c’è anche Egan Bernal (Ineos Grenadiers), che però è ancora in fase di recupero e cercherà soprattutto di mettere altri chilometri nelle gambe, dunque difficilmente potrà curare la classifica. Ethan Hayter proverà quindi a sfruttare le sue doti da passista con delle buone prove a cronometro, per poi provare a difendersi in salita, ma anche per lui non sarà semplice fare classifica visto l’arrivo in quota di Thyon 2000. Potrebbe avere maggiori possibilità la giovane grande promessa del ciclismo iberico Juan Ayuso (UAE Team Emirates), quarto un anno fa, che però sarà al debutto stagionale dato che è ai box addirittura dal podio della scorsa Vuelta a causa di una tendinite che l’ha afflitto negli ultimi mesi. In queste condizioni, dunque, lo spagnolo dovrebbe lasciare il ruolo di leader ad Adam Yates, che dopo il buon debutto allo UAE Tour non è riuscito ancora ad affermarsi come uno degli uomini chiave del team, come avrebbe sperato.
Destino opposto, invece, per il fratello Simon Yates, che del Team Jayco AlUla è il leader indiscusso per tutte le corse a tappe e anche questa corsa, che l’ha visto salire sul podio nel 2017, non farà eccezione, pur non sottovalutando la presenza di Eddie Dunbar, capitano annunciato dal team per il Giro d’Italia, di Matteo Sobrero, autore di buone prestazioni nell’ultimo periodo, e del campione italiano Filippo Zana. Nel 2016, invece, erano riusciti a salire sul podio finale Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) e Ion Izagirre (Cofidis), che quest’anno dovranno condividere i gradi di capitano (il francese più dello spagnolo, che è apparso in un grande stato di forma nelle ultime uscite) rispettivamente con Lenny Martinez, protagonista di un buon avvio di stagione al suo primo anno da pro’, e con Jesus Herrada e Simon Geschke, che invece sul podio della corsa ci è salito lo scorso anno.
Per completare l’elenco di coloro già in grado di salire sul podio della gara elvetica in passato vanno citati poi Fausto Masnada (Soudal-QuickStep), Rui Costa (Intermarché-Circus-Wanty) e Chris Froome (Israel-PremierTech), che si trovano in tre momenti molto diversi. L’italiano, terzo su queste strade nel 2021, non sta vivendo un grande avvio di stagione e potrebbe trovarsi a lasciare la leadership a James Knox, che sulle strade del Giro dei Paesi Baschi si è mostrato a un livello che non era più stato in grado di raggiungere dopo aver sfiorato la top 10 alla Vuelta del 2019.
Il portoghese, ex campione del mondo, sembra stia invece vivendo una seconda giovinezza con l’approdo nel nuovo team, al quale ha già regalato tre successi e vari risultati importanti in questo avvio di stagione, al quale vuole provare a dar seguito con una vittoria che gli è sempre sfuggita in questa corsa nonostante i quattro podi (tre terzi e un secondo posto). La compagine belga potrà però puntare anche su Louis Meintjes, scalatore puro reduce dal secondo posto al Giro di Sicilia, Rein Taaramäe, che ha l’esperienza per difendersi in salita e con le sue doti da cronoman potrebbe approfittare delle prove contro il tempo per cercare un piazzamento a ridosso della top 10, e Kobe Goossens, reduce da un buon inizio di 2023, nel quale ha colto anche il 13esimo posto finale alla Parigi-Nizza.
Infine, Chris Froome è un due volte vincitore di questa corsa, grazie ai successi nelle edizioni 2013 e 2014, ormai una vita fa, letteralmente per il britannico, che si trova ormai in un’altra fase della sua carriera ciclistica dopo l’incidente del 2019 e che quindi lascerà ad altri il compito di curare la classifica. Nella fattispecie, toccherà a Michael Woods guidare la compagine israeliana, con il 36enne canadese che ha già concluso per due volte la corsa nella top-10, vincendo anche una tappa nel 2021.
Le gerarchie sono chiare anche in casa DSM, dove Romain Bardet sarà la prima punta in uno schieramento in cui il giovane Oscar Onley proverà a farsi sempre più strada, così come in casa Astana Qazaqstan la leadership indiscussa è quella di Alexey Lutsenko, reduce dalla vittoria del Giro di Sicilia e con le caratteristiche giuste tra resistenza in classifica e bravura a cronometro per fare bene in questa settimana svizzera. Doti a cronometro che sono la specialità di Tobias Foss, campione del mondo in carica della disciplina e anche piuttosto resistente in salita, che proverà a sfruttare l’assenza dei big della squadra e di Rohan Dennis (che ha dovuto rinunciare all’ultimo per malattia) per ottenere un bel risultato personale prima di mettersi al servizio di Primoz Roglic al Giro d’Italia. La formazione neerlandese, poi, potrà contare anche su Steven Kruijswijk, che però in questo avvio di stagione ha sempre fatto fatica.
Un grande avvio di stagione, invece, è stato quello di Matteo Jorgenson (Movistar), che dopo aver vinto il Tour of Oman cerca ora il primo successo anche a livello WorldTour dopo aver brillato anche sul pavé. Un risultato a cui va a caccia anche Kévin Vauquelin (Team Arkéa-Samsic), giovanissimo talento classe 2001 che si sta sempre più confermando ad alti livelli e che sembra pronto per cogliere un buon risultato in una corsa a tappe di alto livello.
Formazione più votata ai traguardi di giornata che non alla generale è quella della Ef Education-EasyPost, che schiera Mark Padun e Simon Carr, corridori che sanno mettersi in mostra con attacchi da lontano e che così facendo potrebbero provare a inserirsi in classifica. Stesso discorso per la Trek-Segafredo, che andrà soprattutto a caccia di fughe e traguardi parziali con Kenny Elissonde e il giovane Asbjorn Hellemose. Infine, chissà che l’aria di casa non possa motivare Sébastian Reichenbach, alfiere della Tudor, in passato capace di mostrarsi solido su percorsi duri ed esigenti.
Borsino dei Favoriti Giro di Romandia 2023
***** Simon Yates
**** Ion Izagirre, Adam Yates
*** Romain Bardet, Alexey Lutsenko, Gino Mäder
** Damiano Caruso, Sergio Higuita, Matteo Jorgenson, Michael Woods
* Juan Ayuso, Cian Uijtdebroeks, Louis Meintjes, Thibaut Pinot, Kevin Vauquelin
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